In Italia brigatinib, prodotto da Takeda, un inibitore della tirosin-chinasi di nuova generazione
Arriva anche in Italia un nuovo trattamento per una particolare forma di tumore del polmone. Si tratta, infatti, dell'Nsclc, quello 'non a piccole cellule' in stadio avanzato e Alk positivo (chinasi del linfoma anaplastico) che non è stato trattato in precedenza con gli inibitori Alk. Si tratta del brigatinib in monoterapia. Il brigatinib, prodotto da Takeda, è un inibitore della tirosin-chinasi di nuova generazione studiato per colpire selettivamente e inibire le alterazioni genetiche Alk. "Nel trattamento del carcinoma polmonare non a piccole cellule assume sempre maggiore rilevanza la profilazione molecolare del tumore, che permette di ampliare le opportunità terapeutiche a disposizione per specifiche tipologie di pazienti - dichiara Paolo Marchetti, professore ordinario di oncologia all'Università Sapienza di Roma - Nel caso dei pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule avanzato, che presenta riarrangiamento del gene Alk, brigatinib rappresenta un'importante alternativa a disposizione, avendo dimostrato nello studio clinico registrativo un'efficacia sistemica significativamente maggiore rispetto al farmaco di confronto, con un profilo di tollerabilità gestibile e un sensibile miglioramento della qualità di vita dei pazienti trattati, misurato con l'indice Global Health Score".
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